Una delle vicende più tristi riguardo la storia della Pasqua si verificò la notte in cui Gesù fu arrestato. Il suo discepolo Pietro era stressato fino al punto di rottura e timoroso della folla. Quando la serva del sommo sacerdote lo accusò di essere un discepolo di Gesù, lui lo negò.
Quando la donna ripeté la sua accusa ad alcuni astanti, lui negò nuovamente di conoscere Gesù. Quando altri lo interrogarono, la Bibbia dice che Pietro “prese a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo di cui parlate»” (Marco 14:71). Il discepolo coraggioso che aveva promesso a Gesù che lo avrebbe seguito ovunque, si trasformò in un patetico codardo. Crollò sotto la pressione.
Poi il gallo cantò, e Pietro si ricordò delle parole di Gesù: “Prima che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte” (v. 72).
Questa sarebbe potuta essere la fine di Pietro. Egli pianse amaramente e sparì. Non disse più niente nei vangeli di Matteo e Marco. Luca dice che Pietro si recò alla tomba di Gesù e la trovò vuota. Quello di Giovanni, è l’unico vangelo che spiega come Pietro trovò una piena riabilitazione dopo il suo fallimento.
Col muso lungo, solo e abbattuto, Pietro ritornò a quello che conosceva – il suo lavoro di pescatore. Aveva pescato tutta la notte e non aveva preso nulla. Ma poi Gesù apparve sulla spiaggia e invitò i suoi amici a gettare le loro reti sul lato destro della barca – ed essi tirarono su una rete piena di pesci!
Questo era un segno divino che il loro Maestro aveva ancora dei piani per usare Pietro nonostante la sua debolezza.
Pietro deve essere stato incuriosito quando vide la colazione che Gesù aveva preparato per i discepoli sulla spiaggia. Come poteva essere? Gesù non era imbronciato e non aveva lo sguardo arrabbiato. Non stava aspettando di fargli un severo rimprovero. Non sgridò Pietro e nemmeno gli ricordò di averlo vigliaccamente rinnegato.
Questo meraviglioso Salvatore invitò semplicemente Pietro a sedersi con lui e a mangiare. Gesù voleva stare con il suo amico.
Poi Gesù parlò al suo caro Pietro in un processo di guarigione. Disse a Pietro tre volte: “Mi ami tu”? Sicuramente Pietro capì che Gesù glielo stava ripetendo tre volte per applicare intenzionalmente il perdono ai suoi tre rinnegamenti. I tre comandi di Gesù a Pietro (“Pasci i miei agnelli”, “Abbi cura delle mie pecore” e “Pasci le mie pecore”) gli diedero tutta la rassicurazione di cui aveva bisogno.
Gesù non lo squalificò. Pietro non fu mandato via come un fallito. Fu rimesso in partita.
Ciò che è ancora più meraviglioso è come il Pietro tentennante, impetuoso e insicuro fu trasformato dopo essere stato battezzato nello Spirito Santo poche settimane dopo. Quest’uomo debole che crollò sotto il peso della pressione quando il suo Maestro fu arrestato, poi predicò non uno, non due, ma ben tre importanti sermoni nei primi capitoli del libro degli Atti.
Per primo, Pietro predicò il giorno di Pentecoste dichiarando coraggiosamente alla folla che Gesù è il Messia – e tremila persone si convertirono. Secondo, dopo che Dio guarì lo zoppo al portico di Salomone, Pietro predicò un sermone sul ravvedimento e cinquemila persone furono salvate. Terzo, dopo che Pietro e Giovanni furono arrestati e portati davanti al sommo sacerdote, Pietro difese coraggiosamente la sua fede in Cristo e disse agli anziani: “In nessun altro è la salvezza” (Atti 4:12).
Tre rinnegamenti. Tre affermazioni dell’amore di Cristo. Tre coraggiosi sermoni in difesa di Gesù contro le opposizioni. Spero che abbiate inteso.
La storia di Pietro è la mia storia – e la vostra. Tutti noi abbiamo bisogno di sapere che il Salvatore risorto è pronto ad accoglierci di nuovo anche quando lo abbiamo deluso. Lui è fedele anche quando noi siamo infedeli.
C’è un po’ di Pietro in tutti noi. Siamo deboli davanti alla tentazione. Abbiamo fallito troppe volte. Abbiamo permesso alla paura paralizzarci. Forse hai anche tenuto una cartellina segnapunti spirituale per ricordarti di quante volte sei stato eliminato. Puoi aver supposto che la grazia di Dio abbia raggiunto il limite.
Invece la storia della Pasqua ci mostra il contrario. Lo stesso Cristo che ha vinto la morte ha vinto anche il nostro peccato e la nostra vergogna. Lo stesso Pietro che ha negato di conoscere Gesù finì con l’essere uno dei suoi più coraggiosi testimoni.
Richiamando alla memoria il giorno della resurrezione questo weekend, per favore ricordati che dopo che Pietro pianse sui suoi più imbarazzanti fallimenti, il sole sorse e Gesù apparve sulla spiaggia con un pasto già preparato. Invitò Pietro a colazione e con amore ristabilì la sua fede. Gesù può fare lo stesso con te, non importa in che modo tu lo abbia deluso.
J. Lee Grady – tratto dalla rivista online Charisma Magazine
Lettura consigliata:
Pietro, testimone della sua maestà, di Edward Donnelly
Dodici uomini ordinari, di John MacArthur
La potenza del perdono, di Philip Nunn
Per grazia fino all’estremità della terra, di George Verwer
Pietro, cammina sulle acque!, di Luis Palau