Più di 19 anni fa, mi ritrovai davanti a un appello in chiesa a Orlando, Florida. Dio aveva discusso con me riguardo al fatto di lasciare la mia zona di sicurezza. Avevo un bel lavoro con benefici e incentivi interessanti, eppure mi sentivo spiritualmente insoddisfatto. Sapevo di avere davanti a me un’avventura meravigliosa, ma avevo posto dei seri limiti alla mia ubbidienza.
Mentre ero prostrato sul tappeto di quella chiesa, compresi che Dio mi stava chiedendo una resa incondizionata. Voleva che sventolassi bandiera bianca. Sapevo cosa dovevo dire, ma era difficile formulare le parole. Alla fine le ho pronunciate tossendo. Ho detto la stessa cosa che aveva detto il profeta Isaia molto tempo fa: “Eccomi, manda me!” (Isaia 6:8b).
Questa è quella che io chiamo una preghiera pericolosa. Dovrebbe includere un messaggio di avvertimento!
Credo che quando pronunci queste parole, il cielo ti scatti una foto in stile Polaroid con le tue mani alzate – e inizia un processo meraviglioso. Dio si stringe intorno a noi per sgretolare le nostre paure e demolire il nostro egoismo. Poi ci dà una santa audacia per pronunciare ciò che siamo spaventati di dire.
Quando feci questa preghiera nel 1998, immediatamente ebbi una visione mentre ero ancora prostrato sul pavimento. Vidi un mare di volti africani. Sapevo che sarei andato in Africa ed ero spaventato a morte. Non avevo idea di come ci sarei arrivato, di cosa avrei detto e di come avrei pagato il viaggio. Così deglutii e pregai di nuovo: “Eccomi, manda me”!
Meno di due anni dopo, mi ritrovai su un palco enorme in un’arena a Port Harcourt, in Nigeria, per parlare a 7000 pastori. Non mi sono goduto il volo accidentato sul Sahara e mi tremavano le ginocchia mentre predicavo. Mi sentivo come spinto in una posizione rischiosa.
Ma anche se ero terrorizzato, la mia paura era mista a un’incredibile gioia. Il Signore aveva vinto la mia resistenza e mi stava usando. Da quella volta, ho ministrato in più di 30 paesi. Questa settimana sono stato in Malesia e a Singapore, tutto perché ho fatto quella preghiera pericolosa.
La grazia è così meravigliosa. Dio non solo ci dà la potenza per servirlo; egli mette in noi il desiderio di arrenderci alla sua volontà anche quando abbiamo paura delle conseguenze. Questo è quanto l’apostolo Paolo descrisse quando affermò: “Infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo” (Filippesi 2:13).
Dio ha un modo inspiegabile di spingerci verso l’ubbidienza e la sottomissione. La nostra umanità potrebbe protestare; le nostre paure potrebbero paralizzarci. Ma alla fine, se solo alziamo le nostre mani in segno di arresa, subentra la grazia. Lui ci dà la potenza, la forza e un cuore disposto. E i risultati sono soprannaturali perché è Dio che è all’opera in noi.
Gesù insegnò ai discepoli a coltivare questo spirito volenteroso e a fare questa preghiera pericolosa. Egli disse loro: “La messe è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della messe perché spinga degli operai nella sua messe” (Luca 10:2).
Questa è quella che io chiamo una preghiera trabocchetto. La fai a tuo rischio e pericolo. Quando chiediamo al Signore di mandare operai nel suo campo, in verità stiamo pregando: “Eccomi Signore. Manda Mike, o Chuck, o Barbara”. Ma il Signore della messe busserà sulla tua spalla e dirà: “Bene, e tu?”.
La chiesa è andata avanti nella storia perché ci sono state persone che si sono arrese a Dio. Una di queste fu il coraggioso David Brainerd (1718-1747), missionario tra gli Indiani Americani durante il primo grande risveglio. Sebbene morì di tubercolosi all’età di 29 anni, la sua eredità di totale consacrazione vive nei suoi diari, pubblicati dall’amico Jonathan Edwards.
Brainerd riportò questa preghiera pericolosa nel suo diario: “Eccomi, manda me; mandami alle estremità della terra; mandami dai pagani rudi e selvaggi del deserto, mandami lontano da tutto ciò che è definito confortevole sulla terra; mandami anche alla morte se è necessario, ma che sia per il tuo servizio e per promuovere il tuo regno”.
Oggi sentiamo raramente preghiere come questa. La passione di Brainerd sarebbe considerata oggi come un fanatismo politicamente scorretto. Non promuoviamo il sacrificio personale; abbiamo un nuovo vangelo di auto-realizzazione. Non parliamo di portare il peso per i perduti; noi stessi siamo perduti nel nostro comodo materialismo.
Mi domando cosa succederebbe se tutti facessimo la preghiera di Isaia in piena sincerità. Cosa ne sarebbe se tu alzassi le tue mani e lasciassi le tue paure, preoccupazioni, scuse, clausole, limitazioni e condizioni sull’altare di Dio e lo invitassi a usare la tua vita in qualunque modo egli voglia.
Ti invito a correre il rischio. Fai una preghiera pericolosa e vedi il modo in cui Dio ti userà.
J. Lee Grady – tratto dalla rivista online Charisma Magazine
Lettura consigliata:
Radical, di David Platt
Seguimi, di David Platt
Sei proprio tu Signore?, di Loren Cunningham
La volontà di Dio per la tua vita, di Bruce Reekie
David Brainerd, di Jesse Page
David Brainerd, di John Thornbury
Il sorriso nascosto di Dio, di John Piper
Le nazioni gioiscano, di John Piper
Rischiare è giusto, di John Piper
Jonathan Edwards, di Iain H. Murray