02.12.1942 • 01.07.2017
Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo, e gli disse: «Seguimi». (Giovanni 1:43)
Richard Jenks, nato a Wolverhampton (Regno Unito) nel 1942, ci ha lasciati il 1° luglio di quest’anno, durante un periodo di vacanza trascorso in Inghilterra in visita a parenti e amici.
Perse il padre quando aveva solo 3 anni e per questo frequentò il collegio fin dalla tenera età di 8 anni. Trattandosi di un luogo ricco di esempi architettonici neoclassici che oggi fa parte del patrimonio nazionale, è lì probabilmente che Richard iniziò a sviluppare un certo amore per questa disciplina che lo portò negli anni successivi a studiare architettura all’università prima a Newcastle e poi a Durham.
Poco prima di iniziare l’università aveva incontrato il Signore facendo un’esperienza di fede che cambiò il corso della sua vita. Mentre si apprestava a frequentare gli studi di architettura, la sua preghiera era quella di incontrare un amico credente con cui condividere la fede. Questa persona fu Bob, il quale divenne un amico stretto e fedele fino all’ultimo, visitandolo negli ultimi giorni e dedicandogli un discorso alla celebrazione del funerale.
La fede per un Dio personale, amorevole e che ha un interesse intimo per noi e per la nostra vita, continuò per tutta la sua vita.
Dopo la laurea, Richard lavorò prima a Shrewsbury e poi a Worcester nel campo della conservazione dei beni architettonici, un lavoro che amava.
Negli anni ’60 venne in Italia come volontario per aiutare dei missionari in Trentino. Nel 1972 era ancora volontario nella libreria di Perugia e nel 1973 sposò Lindsay, conosciuta durante gli anni trascorsi a Worcester.
In risposta a una chiamata divina a servire in Italia, Richard iniziò gli studi di teologia per tre anni al Trinity College di Bristol, dove nel frattempo nacque la prima figlia, Sophie. In seguito, iniziò a lavorare presso librerie cristiane a Wolverhampton, Londra e Canterbury.
Insieme alla famiglia, nel 1978 si trasferì in Italia, dove nacquero gli altri due figli Christopher e Daniel. Richard lavorava a tempo pieno nella libreria di Perugia con la missione CLC e insieme a Lindsay teneva degli studi biblici in lingua inglese nella loro casa, attirando studenti provenienti da molti paesi.
Nel 1985 l’intera famiglia si trasferì nuovamente in Inghilterra a Horsham, a sud-ovest di Londra, per un anno di formazione nel ministero cristiano. Rientrato in Italia l’anno successivo, Richard lasciò la libreria per concentrarsi sul lavoro di pubblicazione e avviò la casa editrice Patmos, sempre a Perugia, con la quale produsse una vasta gamma di libri cristiani in italiano e che gestì fino a poche settimana prima di spegnersi.
Richard aveva sempre avuto una passione per i libri. Da piccolo amava leggere e, con il passare degli anni, si rese conto che i testi stampati potevano essere uno strumento efficace per diffondere la buona notizia di Gesù oltre che dei buoni insegnamenti spirituali.
I lunghi studi di archittettura non furono invano e sicuramente molte delle abilità (oltre che ad una certa pignoleria) servirono nell’attività di editore.
Il lavoro editoriale era la sua passione e assieme a Lindsay, con precisione e dedizione, si è sempre impegnato a produrre titoli che portassero benedizione alla Chiesa in Italia.
Uno degli aspetti più umili forse, ma che gli dava tanta soddisfazione, era l’incarto e l’imballaggio dei libri prima di spedirli da qualche parte.
“Quando ricevo i pacchi della Patmos al deposito, per me è sempre un piacere perché dal modo di confezionare i libri nelle scatole, ordinato e preciso, si capisce il vostro cuore in questo servizio”.
– Nicola, magazziniere della CLC Italia.
Richard era una persona amabile, sempre disponibile e teneva molto alla famiglia. Accompagnava i figli a scuola a piedi compiendo un lungo tragitto per poter parlare con loro. Aveva una passione per le auto, ma non esitava a prestarle se qualcuno ne avesse avuto bisogno e si metteva a disposizione anche per accompagnare le persone: in aeroporto o in occasione di traslochi per l’Italia o ancora quando accompagnò i figli all’università in Inghilterra con tutti i loro effetti personali. Un’altra sua passione erano le cravatte, che portava in ogni occasione e con ogni temperatura. Alcuni anni addietro, regalò parte della sua collezione a qualcuno che non ne aveva.
Dietro una facciata di riservatezza, c’era un cuore pieno di compassione che nutriva un interesse sincero per le persone che incontrava. Fin dai primi passi nella vita cristiana, Richard aveva avuto un profondo interesse per la missione e per la chiesa perseguitata e, attraverso il supporto, la preghiera e le offerte, sosteneva diversi progetti e amici impegnati nel ministero in tutto il mondo.
In tutti questi anni il contatto di Richard e Lindsay con la CLC sia a livello personale che pratico è stato costante. Sostenevano la libreria di Bari in modo pratico dando anche consigli tecnici per il rinnovo di altre librerie. Per la CLC è stato un privilegio avere comunione nell’opera del Signore per oltre 40 anni con Richard e Lindsay.