Lo scoraggiamento spesso sembra determinato dalle circostanze, qualcosa che non possiamo fare a meno di provare a motivo delle forze potenti al di là del nostro controllo che lo causano. È questo il motivo della nostra risposta spesso passiva allo scoraggiamento – ci sediamo, oppressi da una pesante spossatezza spirituale, guardando al mondo attraverso le grigie e cupe lenti della paura.
Si, lo scoraggiamento è una specie di paura. È una perdita di coraggio. Non sempre riconosciamo lo scoraggiamento come una paura perché sembra più un’impotenza con un lato di cinismo. Potremmo chiamarlo anche depressione perché abbiamo un mucchio di paure mescolate e sembra qualcosa di indefinito. E, naturalmente, se siamo scoraggiato ci sentiamo depressi. Sentiamo di volerci arrendere.
E quando ci sentiamo così, siamo vulnerabili a un’intera gamma di tentazioni. Quando cediamo a queste tentazioni, il nostro peccato conferma semplicemente il nostro scoraggiamento e scivoliamo facilmente in un circolo vizioso in cui la paura ci porta a nasconderci, nasconderci apre le porte a peccati di egoismo e indulgenza verso sé stessi, e cedere aumenta il nostro senso di impotenza e autocommiserazione. Così ci sediamo, atterrati dalla paura e dalla condanna, sentendoci impantanati.
Ma Dio non vuole che ci sentiamo impantanati. Gesù non ha sopportato la croce affinché vivessimo da sconfitti. Egli ha comprato il perdono dei nostri peccati, la nostra libertà dal peso della paura, la nostra potenza per vincere il mondo, la nostra carne e il diavolo. Lo scoraggiamento non è così potente come sembra. Possiamo sconfiggerlo se lo affrontiamo.
Scoraggiamento sconfitto
Un famoso esempio biblico di scoraggiamento lo troviamo quando le dodici spie tornarono dall’esplorazione della terra promessa. Riportarono che effettivamente nella terra “scorrevano il latte e il miele”, ma gli abitanti erano “potenti”, alcuni erano giganti, e le città erano “fortificate e grandissime” (Numeri 13:27-28). Dieci delle dodici spie dissero: “Non siamo capaci di salire contro questo popolo, perché è più forte di noi” (Numeri 13:31). Ciò scoraggiò così tanto le persone che rifiutarono di confidare nelle promesse e nella potenza di Dio. Il risultato fu che vagarono nel deserto per oltre quarant’anni. Solo Giosuè e Caleb, le due spie fedeli, vissero abbastanza da vedere quelle paure sconfitte.
Un altro esempio famoso è quello che provarono Saul e il suo esercito davanti alle sfide e agli scherni di Golia (1 Samuele 17). La paura immobilizzò tutti i soldati finché un pastorello adolescente di nome Davide arrivò con la fede in un grande Dio. Scese in campo contro il gigante e fece cadere Golia faccia a terra con una pietra (1 Samuele 17:49). Quindi, improvvisamente pieno di coraggio, Israele decimò i Filistei.
Un esempio del Nuovo Testamento si trova in Atti 4, dopo che lo stesso concilio che aveva decretato la morte di Gesù minacciò Pietro, Giovanni e il resto dei cristiani. Quando gli apostoli riferirono queste minacce, ognuno ne comprese la serietà. Ma la chiesa rispose in maniera molto diversa rispetto agli antichi Israeliti o all’esercito di Saul. Tentati dallo scoraggiamento, invece di rimanere immobilizzati dalla paura, risposero con fede chiedendo aiuto a Dio e come risultato “furono riempiti dello Spirito Santo e annunciavano la Parola di Dio con franchezza” (Atti 4:31).
Rinforza le tue ginocchia vacillanti
Sebbene noi non affrontiamo le città fortificate dei Cananei o giganti con i giavellotti o consigli armati di croci, affrontiamo un certo numero di cose nella vita che ci tentano a perdere coraggio.
Recentemente una mattina lo scoraggiamento si è depositato sopra di me come una spessa nebbia grigia. Inizialmente non avevo nemmeno riconosciuto cosa fosse. Ho solo avvertito la paura farsi strada in me in modo che tutta la mia speranza in Dio sarebbe finita in una delusione. Il mio coraggio iniziò ad abbandonarmi e improvvisamente non avevo energia per leggere la Bibbia, per pregare o per fare qualunque cosa di spiritualmente rilevante.
Quindi ho detto a me stesso: “Perché sto avendo paura che Dio non sarà fedele?”. Ho richiamato alla mia mente le tante volte in cui Dio era stato meravigliosamente fedele con me, così come le tante altre volte in cui mi ero sentito inutilmente scoraggiato – proprio come questa volta.
Ho iniziato a parlare alle mie paure a e al nemico: “No! Non cadrò di nuovo per questo!”. Pregavo per l’auto di Dio. Quindi ho preso la mia Bibbia e nel mio piano di lettura ho letto questo meraviglioso testo: “Perciò, rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti; fate sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuori di strada, ma piuttosto guarisca. Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:12-14).
Un coraggio alimentato dalla fede arrivò e mi rinvigorì. L’atteggiamento grigio e deprimente si trasformò in un mondo colorato di speranza in Dio. E il mio spirito, che appena pochi minuti prima si era fatto piccolo piccolo per lo scoraggiamento, era adesso pieno della coraggiosa energia dello Spirito Santo.
Affronta lo scoraggiamento
Satana ama tentarci con lo scoraggiamento perché sa che siamo facilmente intimiditi da ciò che è o sembra pericoloso e schiacciante. Assegna a Dio il ruolo del cattivo per portarci in un posto privo di speranza per poi incoraggiarci a sentirci giustificati se siamo scoraggiati. La via di uscita a questo inganno del diavolo è affrontare lo scoraggiamento in maniera diretta. Come?
- Prima di tutto, chiediamoci: “Perché ti abbatti, anima mia?” (Salmo 42:5). Insistiamo per avere una risposta.
- Secondo, predichiamo alla nostra anima di “sperare in Dio” (Salmo 42:5). Non ascoltare i tuoi monologhi scoraggianti; predica promesse che edifichino il tuo coraggio.
- Terzo, rinfranchiamo le nostre mani cadenti e le nostre ginocchia vacillanti (Ebrei 12:12). Prendiamo la Bibbia e inginocchiamoci a pregare per ottenere la forza che viene da Dio (1 Pietro 4:11).
- Quarto, facciamo sentieri diritti per i nostri passi (Ebrei 12:13). Usciamo dalo stato mentale o fisico che ci fa inciampare nello scoraggiamento.
- Quinto, ambiamo alla santificazione (Ebrei 12:14). Siamo resi santi attraverso la fede nell’opera giustificatrice di Cristo e camminiamo in santità attraverso l’ubbidienza della fede (Romani 1:5). Camminare per la fede in Cristo non è facile. È una lotta (Ebrei 4:11); è un combattimento (1 Timoteo 6:12). È fatto per essere difficile. Dio possiede ogni sorta di bene in grado di santificarci in ogni sorta di combattimento che richiede da noi.
Quando siamo scoraggiati, ricordiamo i Cananei, ricordiamo Golia, ricordiamo il consiglio e ricordiamo le nostre storie – quando Dio è arrivato a liberarti dallo scoraggiamento. Ciò che ci scoraggia non è così potente come sembra sul momento. Vinciamo la nostra paura affrontando il nostro scoraggiamento ed esercitando la fede nelle promesse di Dio. Sono momenti preziosi in cui vedremo la potenza di Dio.
Jon Bloom – tratto dal blog Desiring God
Letture consigliate:
- Nessuna paura, di Max Lucado
- Libero dalla paura, di Graham Powell
- Dalla paura alla fede, di Charles Stanley
- Che cosa fare quando siete spaventati a morte, di Pat Palau e PeggySue Wells
- Dalla paura alla fede, di Merlin R. Carothers
- Senza paura, di Christine Caine
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Fuga dalla paura, di Edward T. Welch