Dopo meno di 2 settimane dall’efferata carneficina di Jos, ieri le bande armate di musulmani di etnia Fulani (pastori nomadi, che cercano di insediarsi nella città) hanno scatenato la loro ferocia in una seconda nuova ondata di attacchi contro due villaggi cristiani, uccidendo 13 persone, tra cui una donna incinta e dei bambini. Anche stavolta le bande armate si sono presentate in uniformi paramilitari, ben equipaggiati ed organizzati, e hanno bruciato circa 20 case nei villaggi Byei e Baten, a circa 45 km da Jos, capitale dello Stato di Plateau. Abbiamo deciso di non pubblicare le testimonianze che ci giungono dai superstiti, perché i racconti della barbarie inumana con cui vengono perpetrati questi massacri potrebbe ferire gli animi più sensibili. E’ giusto far sapere che gli estremisti cercavano donne e bambini, ovvero il futuro del popolo, chiaro sintomo di una totale mancanza di pietà ma anche di un progetto ben preciso: pulire il territorio dai cristiani, oltre che dall’etnia corrispondente.
“Non si tratta di una guerra religiosa”, si è affrettato a dichiarare l’ex presidente nigeriano Olesegun Obasanjo, ma se da una parte Porte Aperte riconosce l’esistenza di una complessa ragnatela di interessi economici, politici e sociali, dall’altra non siamo d’accordo con questa analisi della situazione, poiché i fatti parlano di un eccidio di cristiani, di un odio degli estremisti islamici contro gli “infedeli” sfociante in una feroce jihad che assomiglia sempre più a una colonizzazione violenta.
Molti credenti in Italia formulano la stessa domanda: “Sentiamo di morti anche tra i musulmani, si tratta di una guerra religiosa?” La nostra risposta, avendo noi stessi dello staff italiano visitato le zone degli attacchi e basandoci inoltre sui nostri operatori laggiù oltre che sulle agenzie di stampa che lavorano in loco, rimane sempre la stessa: non si tratta di una guerra religiosa, di scontri interreligiosi, poiché definizioni del genere danno a intendere che due fazioni scendono in piazza armate fino ai denti per affrontarsi, mentre così non è. Con certezza possiamo affermare che molti cristiani si difendono e alcuni cercano probabilmente vendetta (per esempio di fronte allo sterminio della propria famiglia), così come siamo certi che nell’ondata di violenze del 2008 (altri 500 morti), per citarne una, i gruppi di estremisti islamici hanno aperto il fuoco contro le forze di sicurezza intervenute in notevole ritardo per riportare l’ordine, scatenando sparatorie dove ad avere la peggio sono stati proprio gli estremisti.
Non va dimenticato che il danno va ben oltre le tragiche uccisioni: case, chiese e proprietà vengono rase al suolo, animali di allevamento abbattuti, beni saccheggiati, a cui si aggiungono le migliaia di profughi in fuga, con relative emergenze umanitarie, epidemie, ecc. La Croce Rossa nigeriana, per esempio, è costretta a rimandare la campagna di vaccinazione contro la polio, denunciando almeno decine di migliaia di dispersi: la Nigeria è l’epicentro di un nuovo focolaio dell’epidemia nell’Africa occidentale, e i bambini andrebbero vaccinati, ma purtroppo mancano le condizioni per farlo.
gloria a DIO .tutto e sotto il controllo di DIO in questo mondo di tenebre e questi fratelli entrano nel rgeno eterno di DIO.gloria al tuo nome SIGNORE alleluia.